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Geological Tours

Autori:

 

I Balzi Rossi, testimonianze preistoriche e climatologiche
 

autore:    Elisa Bianchi [28-05-2021]

In sintesi:

Poco oltre Ventimiglia, sul confine tra Italia e Francia, una suggestiva parete rocciosa che guarda il mare, ospita uno dei siti chiave della Preistoria europea. Le sue grotte hanno ospitato in differenti età, alcune comunità di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico, i cui reperti hanno permesso agli archeologi di comprendere caratteristiche climatico-ambientali dei periodi in cui questi abitanti si sono insediati e come vivevano. Oggi il sito è affiancato da un piccolo museo che descrive la storia degli scavi e che mostra alcuni reperti e alcune copie, degli interessanti e preziosi ritrovamenti. I Balzi Rossi si affacciano su una comoda spiaggia facilmente fruibile, circondata da scogliere e acque cristalline, con vista panoramica su Mentone (Francia).

L'archeologo racconta:

Il complesso delle grotte dei Balzi Rossi, è stato oggetto di studi e scavi archeologici dalla metà del 1800 fino ad oggi, consentendo di mettere in luce depositi stratigrafici, oggetti di vita quotidiana, resti animali e sepolture che arricchiscono la nostra conoscenza legata alle comunità preistoriche locali. La lunga storia delle ricerche ci racconta di scoperte casuali avvenute duranti i lavori di realizzazione della linea ferroviaria, di scavi clandestini, di distruzioni per attività di cava, di indagini condotte da équipe scientifiche a livello internazionale e, soprattutto nei due secoli passati, di dispersione di moltissimi reperti in diversi musei in Italia, all’estero e in collezioni private a tal punto da rendere le grotte così famose da essere definite “santuario della Preistoria mediterranea”. La falesia ospita attualmente otto cavità utilizzate tra 230mila e 10mila anni fa come ripari da cacciatori-raccoglitori che si sono adattati all’alternarsi di diverse fasi climatiche calde e fredde, testimoniate nei sedimenti da faune e conchiglie di ambienti differenti. Informazioni sulla popolazione dell’epoca ci giungono attraverso i numerosi resti scheletrici umani come il frammento di bacino appartenente ad una donna Heidelbergensis relativo alle fasi più antiche del Paleolitico inferiore o la famosa “triplice sepoltura” datata a 25mila anni da oggi, che comprende gli scheletri di un Homo sapiens adulto e due giovani sepolti contemporaneamente e con un ricco corredo composto da lunghe lame di selce, conchiglie marine forate, vertebre di pesce, canini di cervo, pendagli in osso lavorato. Non si può parlare dei Balzi Rossi senza fare riferimento all’aspetto artistico rappresentato da numerose statuine femminili, le cosiddette “Veneri”, scolpite soprattutto in steatite, e le incisioni rupestri individuate sulle pareti di alcune cavità raffiguranti un cavallo e diversi elementi geometrici e lineari.

La breve passeggiata all’aperto per scoprire le diverse grotte si completa con la visita al museo che custodisce reperti di eccezionale valore e ricostruzioni dettagliate sui vari aspetti legati alla frequentazione del sito. É possibile proseguire la camminata in direzione Ventimiglia per costeggiare le più famose scogliere con calette dal mare cristallino fino a collegarsi ad un tratto dell’antica Via Iulia Augusta che procede fino a Capo Mortola, sede dei Giardini botanici Hanbury, realizzati a partire dal 1867 grazie alla passione del viaggiatore inglese sir Thomas Hanbury che decise di stabilirsi sulla costa ligure e di costituire uno splendido giardino con specie botaniche raccolte in ogni parte del mondo.

Per saperne di più e per escursioni e viaggi con l'archeologa Elisa Bianchi

elisa@kailas.it / www.kailas.it